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Buon Natale da don Geremia Acri, le Suore e i Volontari

06/12/2015

“Un Dio tra le mie mani, un Dio qui davanti a me, che cosa ne farò, che destino gli assicurerò?
Egli è l’Onnipotente che si fa piccolo, perché i piccoli diventino grandi.
Egli è il ricco che si fa povero, perché i poveri diventino ricchi. Egli è il Giusto che viene trattato da ingiusto, perché le ingiustizie della terra siano riscattate.
Un Dio tra le mie mani, ora tocca a me accoglierlo, amarlo, seguirlo… non da solo, ma con l’immensa schiera dei dimenticati della terra”

Il Natale ci chiede di prendere posizione, di trovare il coraggio di curvarci sulle sofferenze degli uomini che incontriamo, di fermarci, di abbracciare…

Il Natale è l’epifania dell’umanità, di quella nuova umanità, che irrompe e si fa prossima all’altro, al diverso, all’emarginato sempre sorgente di potenzialità, portatore di doni e di scoperte mai scontate perché la persona è sintesi di esperienze, di paure e di speranze, di gioie e di fallimenti.

Natale non è tanto avere Dio nel cuore, ma sentirsi nel cuore di Dio. Non è mettere Dio dalla nostra parte, ma metterci dalla parte di quel Dio che ci chiede di amare come lui ha amato, di sperare contro ogni speranza e di osare anche l’impossibile.

Natale è essere credibili ed è credibile chi:
non sa parlare d’amore, ma sa amare;
non guarda all’indifferenza di chi ha il dovere di agire, ma agisce in prima persona;
non invoca condanne contro ogni espressione di corruzione da mani pulite, ma si sporca le mani;
non dice coraggio a chi soffre, ma con coraggio sa condividerne i dolori e le ansie;
sa fare della propria vita un “martirio di giustizia che indirettamente è martirio di fede”.

E’ facile cadere nell’equivoco “siamo buoni perché è Natale”: invece la proposta del Natale è sfida, è scommessa, è invito a non accontentarci di restare spettatori, o di lasciare svuotare le nostre scorte di speranza.

La prossimità con il povero, con il diverso, l’emarginato ci fa scoprire di essere in debito verso di lui e tante azioni che definiamo atti di amore, in realtà sono soltanto gesti di restituzione di giustizia.

Il giorno della nascita di Gesù, il suo amore per gli uomini illumini ogni giorno della nostra vita e ci insegni ad osare l’impossibile!
Buon Natale vissuto nella speranza e nella giustizia.

Don Geremia Acri

Buon Natale da don Geremia Acri, le Suore e i Volontari