Nel corso degli ultimi mesi il sistema di accoglienza italiano a favore dei migranti e rifugiati è stato fortemente modificato a seguito di vari provvedimenti legislativi riducendo soprattutto la tutela dei diritti umani e tagliando i servizi alla persona.
Tutto ciò sta provocando un’influenza sfavorevole sui processi di integrazione al punto che molte realtà ecclesiali diocesane hanno deciso di promuovere il progetto “APRI” proposto dalla Caritas nazionale e finanziato dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Al fine di sviluppare nuovi processi di inclusione sociale, per garantire risposte immediate ai bisogni del territorio e assicurando un contesto protetto, che restituisca ai migranti e rifugiati, fiducia e speranza per il futuro.
Infatti il 3 Ottobre 2020 l’Ufficio Migrantes, della Diocesi di Andria in collaborazione con la Caritas Diocesana e con l’indicazione pastorale del Vescovo Mons. Luigi Mansi, darà avvio al progetto “APRI” sul territorio di Andria, occasione utile per promuovere la “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, istituita, in virtù della legge 45/2016, per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. Questa iniziativa è anche a ricordo del 3 ottobre 2013: in un naufragio al largo dell’isola di Lampedusa morirono 368 persone. Bambini, donne e uomini che cercavano di raggiungere l’Europa nel disperato tentativo di trovare sicurezza.
Con il progetto “APRI”, l’acronimo richiama i famosi quattro verbi del Papa riferiti ai migranti (Accogliere, proteggere, promuovere e integrare) e il gesto di aprire loro la porta, l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Andria, si impegna ad individuare un numero di sei migranti e rifugiati tra i più vulnerabili.
La caratteristica del progetto “APRI” è la richiesta di affiancamento di una o più famiglie che svolga il ruolo di tutor per ogni migrante o rifugiato favorendo l’inserimento e l’integrazione nella società in cui ora vive (gite fuori porta, pranzi domenicali in famiglia, cinema, teatro, lingua italiana, sport, inserimento lavorativo, ecc ecc). Attraverso questa modalità di accoglienza si potrebbe dare una risposta nuova al bisogno, ma soprattutto riaffermare con convinzione un’idea di integrazione differente. In altri termini possiamo dire che è una forma di adozione, che una famiglia dispone nei confronti di un migrante e rifugiato.
Per l’iter burocratico legale e sanitario le famiglie di adozione del migrante o rifugiato saranno supportate dall’Ufficio Migrantes che si avvallerà della collaborazione della Comunità Migrantesliberi, che offrirà nello specifico servizi professionali.
I beneficiari del progetto “APRI” sono persone già presenti sul territorio e che vivono in una condizione di bisogno e/o vulnerabilità.
Quanti sono interessati a questa esperienza/adozione possono rivolgersi direttamente ai referenti Stefano Vitti e Raffaella Vitti Zingaro cell. 335 53 12 329.